10 Luglio 2019

Chatbot e HR: un potente abilitatore che lascia più spazio alla strategia

Chatbot e HR: un sodalizio promettente che dominerà nel prossimo futuro

Cos’è un chatbot?

Il Chat bot, chatbot o chatterbot, è un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Lo scopo principale di questi software è quello di simulare un comportamento umano e sono a volte definiti anche agenti intelligenti e vengono usati per vari scopi come la guida in linea, per rispondere alle FAQ degli utenti che accedono a un sito; alcuni utilizzano sofisticati sistemi di elaborazione del linguaggio naturale, ma molti si limitano a eseguire la scansione delle parole chiave nella finestra di input e fornire una risposta con le parole chiave più corrispondenti.

Fonte: Wikipedia

I chatbot, dopo aver rivoluzionato le vendite online, stanno trasformando anche le HR. Sempre più improntate a una logica di creazione della People Experience.

Le persone possono ora ottenere le risposte alle loro domande HR utilizzando un chatbot invece di dover prendere un telefono o inviare un’e-mail. Possono parlare con un chatbot che si ricorda di loro e delle loro abitudini e le aiuta istantaneamente nella modalità di comunicazione preferita (mobile, web, voce, ecc.).

Stai pensando di adottare questi software capaci di simulare la conversazione umana nel tuo lavoro quotidiano? Magari per migliorare l’employee experience all’interno del tuo Digital Workplace? In questo caso, ti conviene conoscerli meglio, approfondendone punti di forza e svantaggi.

Perché i programmi conversazionali diventeranno i tuoi migliori alleati

Sei completamente assorbito dai compiti più basilari e ti resta poco tempo per occuparti dell’engagement, del mentoring e dello sviluppo professionale delle persone? Combatti ogni giorno con una marea di curricula?

Questi e altri problemi, tra un po’, potrebbero appartenere al passato. Perché affidandoti ai chatbot godrai di numerosi vantaggi.

Il miglioramento dei feedback e l’individuazione dei problemi

I chatbot (o chat bot), superando la vicinanza fisica e la paura del giudizio di candidati e dipendenti, promettono di aumentare la quantità e la qualità delle loro risposte. Inoltre, grazie ad applicazioni come il natural language processing e il sentiment mining, possono identificare tempestivamente eventuali frustrazioni e insoddisfazioni latenti.

Il riequilibrio dei carichi di lavoro e la delega delle attività di routine

I chatbot ti permetteranno di automatizzare tantissimi task, compresi quelli aggiuntivi dovuti al lavoro stagionale. Si possono infatti occupare autonomamente del recruiting e del primo screening dei candidati, di rispondere ai dubbi dei neoassunti e dei sondaggi somministrati regolarmente ai collaboratori.

L’ottimizzazione di training e performance management

I chatbot, grazie all’interattività e all’adaptive learning, aumentano la partecipazione e rendono più efficaci la formazione e le tecniche di valutazione dei dipendenti

I limiti dei chatbot attuali

Nonostante le enormi potenzialità, i chatbot pongono anche importanti sfide alle organizzazioni:

  • La sicurezza
  • L’accesso ai sistemi aziendali e la registrazione di dati sensibili, obbliga a criptare le informazioni e ad adottare meccanismi per la loro difesa, anche per soddisfare le esigenze di compliance.

L’impreparazione delle imprese

Le persone non sono abituati all’uso dei chat bot all’interno dell’organizzazione. Per questa ragione vanno introdotti gradualmente e promossi adeguatamente per superare ogni resistenza. Perché diano frutti, infatti, il terreno deve essere fertile, sia a livello culturale che infrastrutturale. Inutile aspettarsi miracoli se non si dispone di un digital workplace strutturato e di un database consistente e pulito, da cui gli agenti intelligenti possano trarre agevolmente le informazioni.

L’immaturità della tecnologia

Oltre alle organizzazioni, anche la tecnologia deve ancora fare passi in avanti. I chatbot disponibili al momento, infatti, non sono scevri da criticità. Quelli basati sulla script automation, per esempio, supportano egregiamente i processi puramente razionali ma si adattano molto meno a materie complesse come l’HR, difficilmente inquadrabili tramite semplici operazioni binarie e diagrammi di flusso.

Le versioni che integrano l’intelligenza artificiale, invece, pagano l’arretratezza di una tecnologia ancora alle prime armi. A dimostrarlo, il bug nel chat bot del customer service di Apple, incapace di distinguere il pronome “I” dalla “I” che caratterizza la denominazione dei prodotti del marchio.

Adesso che conosci pregi e punti deboli dei chatbot, non ti resta che prepararti all’avanzata dell’HR self-services. Immagina un digital workplace in cui gli agenti intelligenti sbrigheranno i compiti più semplici al posto tuo e tu potrai finalmente concentrarti su quello che ami di più del tuo lavoro: empatia e strategia.

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